In data 10/11/2023 il CGARS, in accoglimento dell’appello cautelare proposto dalle Associazioni ambientaliste e in riforma dell’ordinanza collegiale del TAR Palermo n. 512/2023 ha sospeso l’efficacia del Decreto Assessoriale 31/GAB del 26/6/2023, ovvero il calendario venatorio siciliano 2023-024 ordinando all’Assessorato competente di rispondere all’istanza presentata dal WWF in data 18/8/2023 “verificando la compatibilità dell’attività venatoria con la situazione ambientale, climatica ed ecologica determinatasi nell’anno in corso a fronte degli avversi eventi climatici sopravvenuti, riesaminando il decreto assessoriale in questa sede impugnato nell’ottica di valutarne la compatibilità con il principio di precauzione, onde apportare eventuali modifiche necessarie e disporre le misure idonee a salvaguardare la fauna presente sul territorio siciliano dal pericolo di estinzione”.
Oggi per San Martino, 11 novembre, si rispolvera una missiva (del 18 agosto…) che sa di …..pretesto!! Un qualcosa di veramente poco razionale che lascia aperte delle doverose domande: il WWF con quali requisiti ed elementi scientifici fa determinate missive pretendendo il blocco dell’attività venatoria? Chi doveva assolvere eventualmente a tali compiti? Il parere ISPRA a che cosa serve? È un fatto che in Sicilia, e non solo, nel periodo estivo vi siano incendi per la maggior parte di origine dolosa. Cosa si sta facendo per combatterli? Quanto in realtà sono estesi tali incendi e dove sono localizzati? A chi servono gli incendi? Quante volte nel passato è stata dibattuto legalmente questa problematica? Ma soprattutto cosa c’entra la CACCIA? …. e si potrebbe continuare all’infinito.
Di fatto oggi un dolcetto è stato dato agli ambientalisti, i quali si preoccupano della salvaguardia della fauna anche per le generazioni future…., ma lo scherzetto fatto ai portatori di un legittimo interesse, privati della possibilità di esercitare la loro passione per cui pagano fior di quattrini creando peraltro un importante indotto economico, non crea alcuna problematica, tanto il “DIRITTO” ormai può essere anche calpestato, esautorando di fatto la sovranità legislativa.
Leggi ordinanza N. 00838/2023 REG.RIC.
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